11 Apr Strategie per contrastare il gender gap nella cybersecurity
In un partecipato panel, al Grand Hotel Salerno, sono intervenuti Giuseppe Iacono, esperto di competenze digitali e autore del libro “Le sfide della società onlife”; Anna Vaccarelli, tecnologa del Cnr e membro del direttivo Women For Security; Rita Forsi, Vicepresidente e direttrice del Comitato tecnico- scientifico di Women4Cyber Italia; Stefania Fini di Women4Cyber e Sofia Bagnoli, studentessa partecipante di CyberTrials, programma di formazione e gioco organizzato dal Cybersecurity National Lab.
Iacono ha sottolineato come il divario di genere sia più ampio in quei settori dove sono richieste competenze specialistiche e avanzate, come il settore della sicurezza informatica. Anche per questo motivo è stata elaborata una Strategia nazionale per le competenze digitali, che vuole promuovere un’innovazione etica, inclusiva, trasparente e sostenibile che aumenti il benessere della società. L’esperto ha poi ricordato l’importanza dell’iniziativa strategica Repubblica Digitale, che mette insieme stakeholder che possano lavorare in modo capillare sui territori per mobilitare energie nella co-progettazione di iniziative di formazione e awareness. Purtroppo «il tema delle competenze non è ancora visto come centrale né dal punto di vista mediatico né degli investimenti», ha concluso Iacono.
Vaccarelli ha ricordato come sia fondamentale condividere con le ragazze la propria storia professionale di donne impegnate in ambito cybersicurezza, così come fanno le esperte coinvolte nella community Women For Security. «Quando mi sono iscritta a ingegneria elettronica, nel 1978, c’erano solo otto ragazze su 300 iscritti e mancavano addirittura i bagni per le donne. Adesso per fortuna le cose sono migliorate», racconta la tecnologa, che aggiunge: «È importante che le ragazze sappiano che lavorare nel settore della cybersicurezza non vuol dire essere necessariamente dei nerd, ci sono ruoli che richiedono una formazione umanistica».
Forsi ha parlato delle motivazioni per le quali, nel 2019, per volontà di ECSO (European Cyber Security Organization), è nata la fondazione Women4Cyber, impegnata con varie iniziative per diffondere una cultura digitale e consapevole delle molte opportunità per le ragazze, e per contribuire alla formazione di nuove competenze ad ampio spettro, non solo tecniche.
In aggiunta, Stefania Fini, raccontando la sua esperienza di giurista, ha fatto eco all’intervento di Anna Vaccarelli, ricordando l’importanza di una formazione che non sia solo tecnica.
La Conferenza è continuata poi con due special session dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Monica Scannapieco, Capo Divisione Programmi di Ricerca e Awareness, Servizio Programmi industriali, tecnologici, di ricerca e formazione dell’ACN, ha raccontato le azioni messe in atto dall’Agenzia per incentivare la ricerca nazionale in cybersecurity. Tra le iniziative presentate, a febbraio 2024, c’è una manifestazione d’interesse per trenta borse di dottorato di ricerca nel settore della cybersicurezza. Una call che ha raccolto una eccezionale risposta da parte delle università. L’Agenzia sta inoltre portando avanti un’analisi sullo stato della ricerca in cybersicurezza in Italia, così da migliorare il suo impatto per il Sistema Paese. Fondamentale in questo senso, per la Scannapieco, adottare una terminologia comune nella ricerca in questo settore.
Tra i prossimi obiettivi dell’Agenzia c’è poi la promozione e la valorizzazione della ricerca tramite la Cyber Innovation Network, nata nel 2023 per supportare e promuovere lo sviluppo e l’innovazione tecnologica in ambito cybersicurezza.
Di quest’ultima iniziativa dell’ACN ha parlato Liviana Lotti, Vice Capo Servizio Programmi industriali, tecnologici, di ricerca e innovazione, che ha descritto i cinque accordi firmati per incentivare i programmi di accelerazione e incubazione delle start up nel dominio cyber. Il fine del Cyber Innovation Network è quello di creare un ecosistema con le eccellenze nazionali, pubbliche e private, in sinergia con l’Europa.
Degno di nota il keynote speech di Moti Yung, Distinguished Research Scientists di Google e Senior Research Faculty alla Columbia University, sulle derive negative della crittografia e sul suo uso incauto.
In programma domani: il keynote sulla sicurezza della rete della ricerca di Massimo Bernaschi, Vicepresidente del Consorzio GARR, e l’intervista a Roberto Baldoni, autore del volume “Charting Digital Sovereignty: A Survival Playbook”.
Itasec24 è la principale conferenza italiana sulla cybersicurezza, organizzata dal Cybersecurity National Lab del CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica), in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e con il patrocinio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).